Come si esce dalla Matrix
Molte persone pensano che la Matrix sia la struttura che ci contiene e che poggia su basi materiali come l'andar in auto, gestire il denaro, fare cioè tutta una serie di cose.
Effettivamente è così, ma quello che sfugge è che prima ancora che nel materiale la Matrix agisce all'interno delle nostre menti.
Il fatto di pensare che non esistano vie d'uscita, per esempio, che si debba cioé soccombere e accettare le loro ordinanze è per effetto della Matrix. Questa visione non è oggettiva, alberga nelle nostre menti. E una sorta di programma che afferma: “Alla fine vinceranno loro.”
Lo stesso accade con il denaro, sapete perché funziona? Perché sia chi lo riceve che chi lo elargisce è soggetto ad un'illusione. Ci viene detto: “Questa banconota ha un valore pari a 10 Euro.” Bene, puoi provarlo? “Certo. Se intendi avere un qualunque articolo di valore pari a 10€, sarà sufficiente che tu richieda quel bene e che, in cambio, consegni questa banconota”. Fantastico!
Ciò che non viene specificato è che la cifra riportata sulla banconota determina un'unità di misura di controllo perché il sistema farà sempre in modo che si abbia, a vari livelli, la necessità di richiedere quel consenso. Vedete, non si tratta di denaro, ma di consenso d'acquisto.
L'autorità, stabilendo il valore della banconota, acconsente al suo utilizzo (il consenso d'acquisto) e, di conseguenza, ci autorizza all'accesso a beni o servizi.
Ne avrò, però, necessità di una quantità tale per cui il primo pensiero al risveglio sarà rivolto all'amante e, subito dopo, a come fare ad avere più soldi altrimenti non sarò in grado di approvvigionarmi il cibo e rischierò di morire di fame.
Morire di fame è la paura che accompagna tutti, ma (nel mondo occidentale) solo una piccolissima percentuale ha avuto, veramente, difficoltà nel procurarsi cibo per la sopravvivenza e, quand'è accaduto, è stato per un lasso di tempo molto limitato.
La maggior parte di noi, in tal senso, non ha mai, realmente, vissuto seri disagi.
Viviamo un momento storico molto particolare, una condizione in cui tutto ciò che sta accadendo ci fa sentire ancora più immersi in uno stato di schiavitù; ma anche questo accade, semplicemente, nelle nostre menti.
Qual è la percezione che abbiamo del denaro? Qualcosa che è determinato dal fatto di dover faticare, di doversi impegnare o prostituire (cioè venir meno a quelle che sono le mie caratteristiche di base) affinché la Matrix possa riconoscermi il consenso.
In questo momento, la persona che per indole esprimerebbe il proprio pensiero a voce alta verrebbe tacitata e le verrebbero precluse tutte le possibilità di introito mentre, qualora rinunciasse alla sua naturale forma di comunicazione, riceverebbe (quale premio) la possibilità di procurarsi il denaro.
Sapete, gli individui che tendono ad esprimere la loro opinione in modo chiaro subiscono forti penalizzazioni in circostanze come queste.
“I soldi ce ne sono pochi, i soldi vanno sempre ai soliti, le persone che hanno tanti soldi spesso sono delinquenti (sì, spesso è così ma non sempre), etc. etc...”
Iniziamo a modificare la nostra percezione del denaro; nel momento in cui lo richiedo come lo considero?
Qualcosa che mi viene dato, elargito a seguito di una mia azione o è qualcosa che è già nel mio ambiente e che posso ottenere semplicemente grazie ad una mia attitudine?
Se penso che l'otterrò grazie alla fatica, allo sforzo, all'impegno, all'essermi “prostituito” sto ragionando da schiavo, ma se, al contrario, iniziassi a percepirlo come elemento di scambio, qualcosa di insensato e ingiustificato al quale farei bene a non legarmi perché non solo non è mio, ma in qualunque momento può essermi tolto, allora, sarò su un altro livello.
Nel momento in cui iniziamo a percepire il denaro come elemento di scambio, una password per ottenere le cose, sentendoci nella condizione di poterlo attrarre a noi con facilità saremo in grado di fare in modo che questa profezia si avveri.
Succede realmente così, è la storia della mia vita.
E accade nel modo più bizzarro, creativo e paradossale, che si possa immaginare.
Questo non significa che sia sufficiente ripetere a voce alta “Voglio avere soldi” mantenendo, peraltro, la medesima mentalità; si tratta di un processo che deve essere articolato e sviluppato.
La prima cosa da fare è smettere di pensare ai soldi, al contrario di quanto ci viene indotto dalla Matrix che ci spinge a cercare il successo, la fama.
La Matrix sa di aver creato persone sole che lamentano una grande necessità di compagnia e di considerazione; il suo messaggio è: “Se comprometti te stesso, se ti “prostituisci” avrai successo e fama.”
Che cos'è la fama? L'essere riconosciuti in via immediata senza alcuna necessità di particolari presentazioni; la persona sente di essere considerata e vive nell'illusione di godere della vicinanza di un grande numero di persone.
Il processo da mettere in campo per riuscire a stabilire il funzionamento delle cose, per attuare le dinamiche che mi faranno avvicinare, o allontanare, è cominciare a considerare la condizione che m'interessa alla stregua di una persona.
Una persona con la propria personalità, caratteristica, energia, intelligenza etc. ect..
Ogni volta che penso incessantemente a qualcosa entro in conflitto con il suo campo energetico; poniamo il caso, ad esempio, che io voglia entrare in contatto con una persona e cominci, ogni giorno, ogni momento, a pungolarla al fine di diventarne amico. Violando con la mia costante insistenza il suo campo energetico finirò con l'ottenere una reazione. Col tempo, potrei anche riuscire ad entrare nella sua cerchia di amicizie, ma non si tratterà mai qualcosa di veramente profondo, di autentico, sarà, piuttosto, una forzatura.
Nel momento in cui alimento questo genere di condotta, mentre, per reazione, la persona tenderà a respingermi per proteggersi, sarò nella convinzione di aver creato qualcosa di grande quando, in realtà, non c'è davvero nulla di concreto.
Se, invece, facessi in modo di diventare, io per primo, attraente sarà lei a venire da me e non il contrario.
Come si fa ad essere attraenti? Basta avere qualcosa che, nella vita, ci dia soddisfazione. L'essere autorigenerati in merito al proprio entusiasmo, ai propri interessi, alla curiosità per le cose della vita. Ci sentiamo tutti attratti da questo tipo di persone, non è così?
Quando una persona si diverte, quando sta bene, assume un potere di attrazione nei confronti del prossimo.
Faccio, dunque, in modo di diventare attraente così che sarà questa persona ad essere conquistata dal mio splendore, dalla mia allegria, dal mio interesse.
Con il denaro, funziona esattamente nella medesima maniera.
Quando voglio uscire dalla Matrix per prima cosa devo violare, scardinare i processi indotti.
É importante che io smetta di considerare i soldi come ci è stato detto e che assuma la convinzione che il denaro è già intorno a me e che verrà a me tranquillamente.
Spesso, alle persone di cui mi prendo cura e che lamentano difficoltà, dico: “Siamo nella stessa stanza, ora tu stai respirando e anch'io respiro. Respiriamo la stessa aria, ne sei preoccupato?” Assolutamente no! Rispondono. “Ecco, vedi, non ne sei preoccupato perché hai la certezza che ve ne sia più che a sufficienza per entrambi, sai di essere immerso in una grossa quantità d'aria e se una persona te ne sottrae un po' non vai in panico. Benissimo, con il denaro l'atteggiamento da assumere è esattamente questo.”
Mantengo, costruisco e, quindi, realizzo una condizione in cui io, naturalmente, mi sento ricco e, per cui, camminerò da ricco, penserò da ricco, parlerò da ricco.
Se avrò intenzione di fare una vacanza, non penserò alla difficoltà di realizzare quel desiderio così come davanti a un bell'abito esposto in vetrina non percepirò l'impossibilità di acquistarlo altrimenti mi troverei nella condizione precedente, quella in cui volendo ottenere un amicizia finisco con l'esserne respinto.
Una frase magica che vi consiglio vivamente è: “Come sarebbe bello se …”
Come sarebbe bello se potessi avere quel maglione o quell'auto o quell'appartamento.
Da lì in poi, assumo l'attitudine in cui il denaro è facilitato ad entrare.
Il denaro, non è qualcosa da anelare in quanto tale, è una password, un mezzo. Dovremmo ambire le cose non il denaro.
Nel momento in cui penso a come attrarlo a me, penso subito a come potrebbe arrivare e innesco un processo mentale fatto di dinamiche già conosciute e che, comunemente, sono: “Trovo un lavoro o bisogna che io vada a fare qualcosa.”
Attingo, in sostanza, da quanto già conosco e questo è un grandissimo errore perché, se controvertiamo la tendenza, la creatività della sfortuna è la medesima della fortuna.
Chiariamo un punto fondamentale: siamo qui per vivere, per divertirci e vivere.
Si possono fare esperienze meravigliose pur continuando a divertirsi.
Nel momento in cui sono qui e vivo questa vita e faccio qualcosa di bello, qualcosa che mi porta a stare bene, a crescere, ad evolvere, si manifesta l'opportunità per cui le persone sono disposte a pagare pur di riuscire ad avere quanto sto proponendo perché non è solo la cosa in sé che desiderano avere, ma è l'energia che trasmetto a renderla particolarmente interessante.
Quando si tratta di denaro quello che rende difficile ottenerlo sono i costrutti messi all'interno del processo stesso che abbiamo assimilato e, di conseguenza, assunti.
È più facile pensare qualcosa che ci è stato detto piuttosto che costruire un nostro concetto, un nostro pensiero e stravolgere quello che, di fatto, è un paradigma. Questo è molto più difficile.
Se vogliamo uscire dalla Matrix, smettiamo di considerare le cose come difficili o a noi precluse solo perché così ci è stato detto.
Come la questione degli spostamenti. Vi rendete conto che le persone restano chiuse in casa perché l'ha detto la televisione? Processi di elaborazione che nemmeno mettiamo più in discussione.
Ognuno di noi sa che può muoversi e che non corre rischi reali; i casi in cui le persone sono state multate sono pochissimi e quando è accaduto, solitamente, la sanzione è stata anche provocata dall'atteggiamento reattivo della persona stessa.
Si continua a muoversi mascherati, anche all'aperto. Ma non sono state fatte multe a quanti non la indossavano e se anche alcuni fossero stati multati si tratta di casi isolati, di eccezioni.
I comportamenti che abbiamo assunto sono, fondamentalmente, nella nostra mente; all'inizio, il processo di risveglio è determinante.
Cambiamo, dunque, la percezione del denaro, degli affetti, della solitudine.
Cambiamo gli elementi fissi, stabili, instaurati nelle nostre menti in quanto introiettati dal sistema. Non si tratta di contenuti derivanti da una nostra analisi, sono indotti.
Sapete perché ci piace Trump? Perché ci fa sperare nel cambiamento, nella liberazione, senza però dover intervenire su noi stessi. Di nuovo il modello dello schiavo.
Ciò non significa che, qualora, restasse al potere e procedesse agli arresti, al ribaltamento generale, io non ne sarei contento, ma la condizione di libertà, il campo di azione, della mia vita dipende da me.
Se c'è qualcuno che ti libera, continuerai a sentirti schiavo; continuerai con la percezione di essere in uno stato di privazione.
Sono consapevole che si tratta di un processo che non tutti faranno, così come so per certo che sia risolutivo.
Viviamo un momento in cui tutti i riferimenti sono saltati, è cambiato tutto nella nostra vita, non esistono più certezze. Il nostro interno è stato, finora, occupato da convinzioni che vanno, definitivamente, spodestate e stabilizzate.
Ci liberiamo dalla Matrix solo se prima modifichiamo il modo di percepirla.
Quando, piano piano, viviamo quest'esigenza in modo costante siamo in grado di poter costruire un nuovo modello di pensiero, di avere intuizioni che ci metteranno nella condizione di poter cambiare le cose.
Se siamo, per esempio, afflitti da problematiche come la difficoltà nel trovare un lavoro o denaro a sufficienza e siamo immersi in un dato contesto, il grosso limite è rappresentato proprio dal contesto stesso che non propone alcuna soluzione per il semplice fatto che, lì, la soluzione non c'è.
Spostiamoci, invece, di una tacca, cominciamo a pensare alla nostra esistenza, allarghiamo il campo d'interessamento, proviamo ad essere poliedrici nell'osservazione.
Se penso dal punto di vista dell'esistenza, della mia esperienza di vita e guardo a quanto devo fare per conoscere la vita e se l'osservo con l'atteggiamento di chi è conscio di fare un'esperienza, di conoscere e riconoscere, tante cose, tanti elementi che, magari, alla fine, mi porteranno anche a un buon risultato allora sto conoscendo la vita che un giorno lascerò perché, la vita, è qualcosa di totalmente fine a se stessa.
Scomodo, ancora una volta, la grande Alda Merini che diceva: “La vita non ha senso, la vita ci dà senso”.
Mi concedo, allora, una prospettiva più grande in merito alla mia esistenza che potrà, in seguito, anche essere compromessa da altre cose e, in tal caso, assumerò una considerazione ancora più grande.
Per quel che mi riguarda, in questa fase particolare, guardo alla vita in termini di eternità, della mia eternità. Guardo film e documentari sulla questione esistenziale che mi stimolano e suscitano riflessioni e quesiti importanti. "La vita continua oppure no?" "Quando sono nato sono morto da un'altra parte?"
Questo processo ridimensiona completamente quanto vado ad osservare e che, in realtà, appare infimo rispetto al senso profondo per cui io sono vita in questo momento. Il senso per cui sono esistenza.
Sto rileggendo, tra le altre, un libro pazzesco (Un milione di farfalle) che tratta dell'esperienza di premorte di uno psichiatra che realizza cose meravigliose. Parliamo di una persona estremamente razionale, un medico che riporta elementi straordinari.
I libri, certi libri, vanno riletti perché in determinate occasioni cambia il nostro sentire ed è importante che ci si accosti con un nuovo approccio.
La rivoluzione accade quando cambiamo il modo di percepire tutto ed è questo che ci renderà incolumi in merito alle minacce di questo periodo così particolare.
Lo stato di privazione agisce e interagisce in un gap frequenziale determinato dalla Matrix e se ne siamo coinvolti è perché siamo ancora al suo interno, ma se ci spostiamo nemmeno ci vedranno. Potranno sì vederci in termini ottici, ma non verremo percepiti perché saremo su un altro livello.
Questo, ve lo posso garantire.
Social di Luca Nali